Ogni angolo di Villa Porro Pirelli racconta una storia che affonda le sue radici nei secoli passati ed è indissolubilmente legata alle vicende della dinastia Porro, nobile famiglia di feudatari lombardi che vantava parentele e legami con le casate più influenti dell’epoca. Tommaso Porro, amministratore della corte di Giulio Sforza fu il primo che nel 1504 si trasferì nella residenza di Induno Olona, dove la famiglia Porro visse per quasi 400 anni, continuando con passione ad abbellire e ingrandire la struttura fino a conferirle le sembianze dell’attuale villa settecentesca.
Fra i più illustri discendenti il conte Gian Pietro – fondatore e presidente dal 1839 della ‘Cassa di Risparmio della Lombardia' ma è con il nipote, successivo Gian Pietro, che la villa acquistò quel tocco di originalità che la contraddistingue ancora oggi. Famoso esploratore a capo della ‘Società Milanese di Esplorazione in Africa’, il giovane discendente della dinastia Porro compì numerose spedizioni che lo portarono a viaggiare un po’ ovunque, dall’estremo Oriente all’Isola di Giava, dal Nord dell’Argentina, alle Ande Boliviane per trovare i discendenti degli Incas.
Al ritorno da ogni avventura la dimora di famiglia veniva abbellita con mobili, tappeti e suppellettili etnici di grande valore, molti dei quali ancora oggi arredano le camere e le sale della villa. Gian Pietro fu l’ultimo membro della famiglia ad abitare a Villa Porro Pirelli; dopo la sua morte, avvenuta in Africa orientale nel 1886, la dimora venne venduta a un nobile milanese e, dopo aver cambiato diversi proprietari, nel 1947 fu acquistata da Giovanni Battista Pirelli, senatore e noto industriale milanese che, in un primo momento, la trasformò in una casa di riposo per i dipendenti e nel 1991 la donò al comune di Induno Olona.
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